Bergamo, 11 agosto 2022 – Valutazione d’azienda
La valutazione d’azienda serve per stimare il suo capitale economico, nonché il suo valore effettivo in un dato momento. Questo valore può essere considerato astratto, data l’incertezza dei dati utilizzati non sempre ottimali.
Diventa quindi fondamentare eseguire la valutazione secondo un processo prestabilito, suddiviso in una serie di FASI:
- Stabilire il motivo della valutazione (es. cessione, fusione, …).
- Reperire il maggior numero di informazioni di qualità (creare una base informativa).
- Selezionare il metodo di valutazione, uno principale e uno di verifica.
- Eseguire la perizia di stima.
Sul motivo della stima c’è poco da dire, la si decide prima di iniziare la valutazione. Invece, molto più interessanti sono i punti successivi.
Iniziamo dal secondo.
Base informativa
La base informativa è l’insieme dei dati utilizzati dal perito per valutare l’azienda.
Per creare questa base il perito dovrà svolgere un’attività di ricerca delle informazioni.
Informazioni che possono essere di diverso genere, alcuni esempi sono:
- Bilancio aggiornato e bilancio degli ultimi 3 esercizi.
- Report per la frazione d’esercizio in corso.
- Documentazioni aziendali.
- Budget e piani pluriennali.
- Business Plan.
- Contabilità.
- Business Model.
- Strategie aziendali.
- Relazioni sulla gestione.
- Organizzazione aziendale.
- Relazioni del collegio sindacale.
- Analisi delle vendite, costi e margine di contribuzione.
- Studi e analisi sul contesto (ambiente esterno, fattori critici di successo, …)
Per ciascuno di questi elementi converrebbe individuare informazioni correnti, storiche e prospettiche. Ciò permetterebbe una maggiore affidabilità della stima.
Oltre alla raccolta è poi importante valutare l’attendibilità dei dati, attività che può essere svolta direttamente dal perito o da soggetti esterni come, ad esempio, i revisori che esaminano il bilancio d’esercizio.
In certe situazioni, può infine capitare che tutti i dati necessari non siano reperibili. La conseguenza sarà una perizia nel quale si indicheranno le eventuali limitazioni e rileveranno quei vizi che potrebbero aver portato a un risultato non veritiero.
Passiamo ora alla fase successiva, quella dove si decide come impiegare le informazioni raccolte.
Metodi di valutazione d'Azienda
Di metodi di valutazione d’azienda ne esistono vari, nessuno migliore di un altro. La sua selezione dipenderà dal contesto, dalla finalità della stima e dalle informazioni a disposizione.
Solitamente ne vanno selezionati almeno due, uno principale e un altro di verifica. Questa duplicità dell’analisi permetterà di dare maggiore solidità alla perizia.
La selezione del metodo non va qui sottovalutata, usarne uno o l’altro può influenzare ampiamente il risultato. Bisognerà quindi ponderare i vari punti di forza e di debolezza di ciascun criterio.
Passando ai vari metodi:
Metodo Patrimoniale
Il metodo patrimoniale è il più semplice e veloce.
Per applicarlo si parte dal bilancio e si procede revisionando gli elementi attivi e passivi per verificare la corretta applicazione dei “principi contabili” e, nel caso di errori, si procederà ad eliminarli. Il passaggio successivo consiste nel rettificare e integrare le voci di bilancio, fino ad ottenere il valore corrente di attività e passività alla data di riferimento dell’analisi.
La differenza tra i due ci darà il patrimonio netto rettificato, nonché il valore effettivo dell’azienda in quel momento.
L’attuale disciplina aziendale prevede due diversi metodi di valutazione d’azienda patrimoniale, a seconda che considerino o meno le attività intangibili non presenti in bilancio.
- Il primo metodo: Metodo Patrimoniale Semplice, considera solo le voci iscritte in bilancio

- Il secondo metodo, invece, viene chiamato Metodo patrimoniale complesso e valuta anche le grandezze immateriali formatosi internamente e non presenti in bilancio.

Il vantaggio di questi due metodi risiede nell’uso di grandezze oggettive e verificabili.
Per facilitarne l’applicazione ti lascio a un mio articolo specifico: Metodo patrimoniale.
Metodo Reddituale
Il presupposto di questo metodo è che il valore di un’azienda sia dato dai redditi netti che questa sarà in grado di generare e distribuire nel lungo periodo.
La valutazione d’azienda sarà quindi calcolata tramite una funzione di reddito atteso (R). Il cui risultato sarà dato dalla somma dei valori attuali dei redditi previsti.

Per applicare questa funzione (R) bisognerà considerare tre diversi elementi:
- La distribuzione temporale dei flussi negli anni.
- La stima dei flussi di reddito futuro.
- E il rischio legato al verificarsi dei flussi (tasso di attualizzazione).
Tale funzione presenta poi una diversa struttura a seconda che i redditi si presumano:
- Di durata infinita, in questo caso la funzione assumerà la forma di una rendita perpetua.
- Oppure di durata limitata nel tempo, la funzione qui avrà la forma di una rendita con durata definita.
Infine, il metodo reddituale può seguire due diversi approcci: asset side e equity side. Di cui ti parlerò nel suo articolo di approfondimento: metodo reddituale.
Metodo Finanziario
Il metodo finanziario ha fatto la sua comparsa nelle economie europee a partire dagli anni ’90 a seguito delle continue relazioni con le società statunitensi e all’introduzione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS.
Come per il metodo reddituale anche questo metodo si basa sull’attualizzazione di flussi futuri. A cambiare, però, sono i tipi di flussi considerati, dato che si andranno ad attualizzare i flussi monetari o flussi di cassa che si prevede l’azienda sarà in grado di generare.
Di metodi finanziari nei esistono due:
- Discounted Cash Flow (DCF), anche in questo caso esistono due diversi approcci: asset side e equity side. La differenza tra i due è data dai diversi flussi e tassi di attualizzazione utilizzati. Il vantaggio del DCF risiede nell’oggettività dei flussi di cassa.
- Dividend Discount Model (DDM), in questo modello come flussi da attualizzare si usano i dividendi. Fin da subito è facile intuire il suo più grande limite, essendo frutto di decisioni anche strategiche, i dividendi possono falsare la valutazione aziendale. Questa sua caratteristica fa si che venga principalmente utilizzato nella valutazione di società quotate che fanno della distribuzione di utili un proprio punto di forza.
Come per i metodi sopra esposti, anche qui ho scritto un articolo sul metodo finanziario.
Metodo Misto
Il metodo misto, come dice il nome è un mix tra due metodi: metodo patrimoniale e metodo reddituale. Il suo utilizzo permette così di unire i punti di forza dei due modelli:
- l’oggettività e verificabilità, garantita dal modello patrimoniale;
- e la razionalità e redditività prospettica, ottenuta dal modello reddituale.
Tra le varie formule la più utilizzata è il Metodo della stima autonoma del Goodwill

Questo modello, a differenza del singolo metodo patrimoniale, riesce a considerare anche eventuali extraprofitti attesi, generati nel caso in cui l’azienda abbia una redditività superiore rispetto al rendimento “normale” del capitale proprio. Questi extraprofitti, dati dalla differenza tra i due fattori, sarebbero il cosiddetto avviamento (goodwill) dell’azienda, il quale esprimerà la sua capacità di creare valore.
Nelle valutazioni effettuate ai fini delle procedure concorsuali, statisticamente i metodi misti risultano essere i più affidabili. Ad esclusione di questa tipologia di valutazioni, però, nella pratica il metodo non viene oggi molto utilizzato, con un totale non utilizzo da parte del mondo anglossane.
Metodi comparativi di Mercato
Le valutazioni effettuate tramite i metodi di mercato, puntano a determinare il valore di un’azienda confrontandola con il valore di altre simili.
Per far questo si ricorre a moltiplicatori (o multipli) i quali possono essere ricavati tramite due differenti approcci:
- Moltiplicatori di borsa, il valore viene calcolato sulla base dei prezzi di società quotate nei mercati regolamentati.
- Transazioni comparabili, in questo caso il valore viene determinato in base ai prezzi adottati in transazioni di società omogenee, avvenute fuori dai mercati borsistici.
Indifferentemente dall’approccio utilizzato, la parte più critica di questo metodo risiede nella selezione di aziende comparabili. Per svolgere questa selezione i fattori da considerare sono numerosi: settore, area geografica, dimensioni, redditività, livello di indebitamento, prospettive di crescita, tipo di clientela, fiscalità, posizionamento strategico, …
Oltre alla selezione delle aziende comparabili, bisognerà decidere anche il moltiplicatore da adottare tra le diverse decine a diposizione.
Vista la complessità del metodo e le numerose insidie ti lascio a un mio articolo: metodi comparativi.
Metodi basati sulla creazione di valore
Questi metodi si focalizzano sull’aspetto dinamico dell’azienda, quindi sulla sua capacità di sfruttare le opportunità offerte dal mercato.
Si va in questo modo a quantificare la creazione di valore, dando maggiore importanza ai potenziali risultati che l’azienda potrà generare in futuro. I mezzi investiti al suo interno andranno invece in secondo piano. Due metodi di valutazione sono:
- Discounted Abnormal Earning

- Discounted Economic profit (o Economic Value Added – EVA)

Sì, così scritte, queste formule sembrano complesse e poco pratiche. Ma in realtà son più semplici di quello che sembra, ti linko un articolo per chiarire ogni dubbio: creazione di valore.
Analisi di sensitività
Durante l’esecuzione di una perizia è possibile considerare contemporaneamente diversi scenari. Questo criterio prende il nome di “analisi di sensitività”, la quale viene utilizzata per migliorare l’affidabilità di una stima e ridurre il grado d’incertezza. Per applicarla si procede elaborando un range di valori per tutte le variabili utilizzate nelle formule di calcolo. Modificando poi i valori individuati si potranno osservare gli effetti che questi avranno sulla valutazione numerica dell’azienda.
Questo strumento faciliterà il valutatore nella scelta delle variabili più significative e nella definizione di un risultato finale.
Sul piano operativo, per eseguire un’analisi di sensitività, è possibile utilizzare gli strumenti per l’analisi di simulazione forniti da Microsoft Excel.
Conclusioni sulla valutazione d’azienda
Bene, siamo arrivati alla fine di questo articolo.
Articolo su una materia in cui l’aleatorietà e i dubbi ne fanno da patrona.
Basta una singola informazione sbagliata o selezionare il metodo non adatto per ottenere risultati falsati.
Fortunatamente per ridurre i rischi, dal 2011 è nata una fondazione indipendente senza scopo di lucro, chiamata Organismo Italiano di Valutazione (OIV). La cui funzione è definire una serie di linee guida che consentano di uniformare l’attività dei periti e definire il contenuto minimo delle relazioni sulla valutazione d’azienda.
A questo scopo sono stati emanati i Principi Italiani di Valutazione (PIV), divenuti obbligatori dal 1° gennaio 2016.