Bergamo, 5 Maggio 2020 – Forme di mercato
Conoscere la forma del mercato in cui si compete è fondamentale.
Molte volte si è portati a prendere ispirazione da strategie che si son rivelate vincenti in passato. Questa idea tuttavia potrebbe rivelarsi fallimentare se la si va ad implementare in una forma di mercato diversa da quella di riferimento. Questo tipo di errore viene spesso compiuto nella gestione degli ecommerce, i quali gestori, convinti che esistano poche strategie di crescita, prendono spunto da altri negozi online.
La diversità nei mercati si deve a vari fattori come: dinamiche di costo, grado di concentrazione, barriere all’ingresso, differenziazione, tasso di crescita del settore, …
Le principali forme di mercato sono:

Monopolio
Il monopolio è quella forma di mercato caratterizzata da una sola impresa dal lato dell’offerta e da una molteplicità di potenziali compratori dal lato della domanda.
Il monopolio può essere naturale, se deriva dalla mancanza di prodotti o servizi sostitutivi, oppure legale, se creato da barriere giuridiche istituite da ordinamenti pubblici.
Per massimizzare i profitti l’impresa monopolista può decidere autonomamente sia i livelli di produzione che il prezzo di vendita. Le barriere all’ingresso per i nuovi entranti sono elevate.
Monopsonio
Si tratta di mercati nel quale operano una pluralità di imprese dal lato dell’offerta e un unico soggetto dal lato della domanda.
Il compratore essendo unico gode di un elevato potere contrattuale che gli consente di influenzare gli offerenti e abbassare i prezzi.
Monopolio Bilaterale
Consiste in una forma di mercato atipica, nel quale operano solo un soggetto venditore (monopolio) e un solo soggetto compratore (monopsonio). Si tratta del classico caso di aziende che operano su commessa. Il prodotto o servizio erogato sarà frutto della contrattazione tra le due parti, che si accorderanno su modalità, prezzo e tempi della commessa.
Oligopolio
L’oligopolio è quella forma di mercato in cui operano poche grandi imprese dal lato dell’offerta, le quali si spartiscono tutte le quota di mercato. La domanda invece è composta da molti soggetti con basso potere contrattuale.
Questa forma si caratterizza per la presenza di elevate barriere all’ingresso, le quali si sono formate grazie a un elevato fabbisogno di capitale, economie di scale e di esperienza, barriere naturali, normative o tecnologie.
In oligopolio generalmente le imprese non competono tra di loro, ma si accordano su livello di produzione e su prezzo di vendita.
Duopolio
Il duopolio è una forma di mercato composta da un lato da solo due venditori, mentre dall’altro ci sono molti potenziali compratori, i quali saranno obbligati a rivolgersi a uno dei due offerenti.
Oligopsonio
Verte su una situazione opposta rispetto all’oligopolio. Presenta molti offerenti e una nicchia ristretta di clienti.
Ciò porta a un’incremento del potere contrattuale dei compratori, i quali potranno influenzare i prezzi di vendita. Per le imprese fornitrici diventa fondamentale riuscire a far leva sui propri punti di forza.
Concorrenza Perfetta
Nella concorrenza perfetta ci sono un numero elevato di venditori e compratori, tutti di piccole dimensioni e nessuno in grado di influenzare il mercato. Non ci sono barriere all’ingresso, asimmetria informative, differenziazione o qualsiasi altro vantaggio.
Tutti i prodotti sono uguali e il prezzo non viene deciso dalle imprese, ma è determinato dall’incontro tra domanda e offerta.
Sebbene questa forma di mercato sia idealmente la migliore, soprattutto per i compratori, nella realtà difficilmente si verifica.
Concorrenza Imperfetta o Monopolistica
La concorrenza imperfetta o monopolistica è ad oggi la forma di mercato più diffusa. Come per la concorrenza perfetta ci sono molti offerenti e acquirenti, ma a differenza di quest’ultima, le singole imprese sono in grado di differenziarsi dai concorrenti. Questo libera le aziende dal vincolo del prezzo e gli consente di mettere in atto diverse strategie volte ad ottenere un vantaggio competitivo.
Ipercompetizione
Si tratta di mercati dalla domanda instabile e redditività incerta. L’alta volatilità complica la pianificazione strategica e il mantenimento dei vantaggi competitivi nel tempo. A causa di questa situazione per le imprese è obbligatorio focalizzarsi sui prezzi, qualità e tempestività per riuscire a differenziarsi dalla concorrenza. Oltre a questo diventa fondamentale adottare una buona struttura per la gestione dei rischi aziendali.
Oggi l’ipercompetizione è sempre più diffusa e ciò sta portando all’obsolescenza delle vecchie strategie di difesa.
PS: Le forme di mercato non rimangono costanti nel tempo ma seguono dinamiche evolutive in base alla fase del ciclo di vita in cui si trovano.